Glossario

Come in ogni ambito, anche nell’ambito tarologico vi sono termini e parole specifiche. Ecco a voi un mini glossario che vi permetterà di “crack the code”.

ARCHETIPO: la parola archetipo ha molte definizioni. Viene dal greco ὰρχέτυπος ed è un composto di ὰρχέ che significa origine, inizio e τυπος, che vuol dire modello, esemplare. Di base indica una forma “base” preesistente, il primo esemplare di qualcosa.
In questo blog viene utilizzato principalmente con l’accezione jungiana, ossia indica i simboli innati che collegano il nostro inconscio e la nostra esperienza emozionale alla collettività – attraverso il cosiddetto inconscio collettivo. Il concetto di inconscio collettivo si è sviluppato a partire da Jung, e indica quella parte di inconscio umano che è comune a tutti noi e che solitamente si esprime in maniera simbolica. In questo blog vi sono riferimenti agli archetipi anche dal punto di vista mitologico, narratologico e antropologico.

CARTA DI TAGLIO (vedi taglio)

CARTOMANZIA: per cartomanzia si intende la divinazione tramite le carte. Per questo fine, possono essere usate diverse tipologie di carte, come ad esempio Tarocchi, Oracoli, Sibille, ma anche le normali carte da gioco. Si contrappone alla Tarologia che è invece lo studio dei Tarocchi non necessariamente in chiave divinatoria. (vedi Tarologia)

CONOSCITIVA: si riferisce alla prima lettura gratuita, solitamente ridotta rispetto a un consulto standard, che alcuni cartomanti o tarologi scelgono di offrire per far conoscere il proprio modus operandi.

CONSULTANTE: chi chiede il consulto, l’oggetto del consulto

CONSULTO: un consulto è l’atto di leggere le carte per qualcuno. E’ estremamente flessibile in quanto le sue modalità sono a discrezione del tarologo o cartomante. Possono essere di vario tipo; di persona, in video, scritte, audio, telefoniche etc. e avere durate differenti. Solitamente includono più stese.

DIVINATORIA (vedi lettura divinatoria)

EVOLUTIVA (vedi lettura evolutiva)

LENORMAND (vedi Sibille)

LETTORE: quando utilizzo il termine lettore, intendo “chi legge le carte”, riferendomi in modo inclusivo a tarolog* e cartomant* per non dover utilizzare entrambi i termini ogni volta.

LETTURA CREATIVA: Le carte sono strumenti poliedrici, e i loro usi non si limitano alle letture più classiche. Le letture creative sono solitamente letture fatte per se stessi col fine di stimolare la creatività in più campi. Possono essere usati per la scrittura creativa (ad esempio Italo Calvino, nel Castello dei Destini Incrociati), ma anche per il teatro, la danza, la poesia, la pittura… e qualsiasi tipo di arte vi possa venire in mente!

LETTURA DIVINATORIA: le lettura divinatoria è la lettura più classica performata con i Tarocchi ma anche con altri tipi di carte, come appunto Oracoli, Sibille, carte da gioco. L’obiettivo di questa lettura è quello di leggere il futuro. Gli approcci utilizzati anche in questo caso sono molti, e dipendono dall’ontologia di chi legge. C’è chi ritiene che il futuro sia scritto nella pietra e dunque gli avvenimenti predetti siano immodificabili, chi ritiene che sia fluido e dipenda dalle nostre azioni, chi lo vede come conseguenza di azioni personali e contingenze esterne, chi pensa che non esista proprio il concetto di tempo, chi lavora con la sincronicità e così via.

LETTURA EVOLUTIVA: le letture evolutive sono incentrate sul presente, e vanno ad analizzare le dinamiche superficiali e profonde di determinate situazioni al fine di comprendere meglio le componenti – sottese e manifeste – di ciò che si va a leggere. L’obiettivo principale non è – come nel caso delle divinatorie – passivo, bensì attivo e punta a una presa di coscienza attiva su noi stessi e il mondo che ci circonda. Non prescrive, ma descrive. Può essere ad esempio applicato a situazioni esterne, di cui è possibile andare ad analizzare i singoli archetipi coinvolti, ma anche a noi stessi, per identificare la fase archetipica in cui ci troviamo, blocchi, pattern, e materiale per un lavoro introspettivo profondo. A mio avviso, rappresentano l’approccio più filologicamente corretto e vicino all’uso originale, che era principalmente di tipo pedagogico.
Un approccio evolutivo ce l’ha ad esempio Jodorowsky, R. Gwain e M. Greer (anche se ogni tanto ha qualche sfumatura divinatoria).

LETTURA INTUITIVA: le letture intuitive non sono delle letture a sé stanti, quanto piuttosto definiscono uno stile con cui le carte vengono lette. Attraverso la lettura intuitiva, i simboli e gli archetipi delle singole carte passano in secondo piano, e vengono invece evidenziate le correlazioni personali che vede il lettore o la lettrice in quel momento.

LETTURA KARMICA: parlare di karma nella nostra società è un po’ una forzatura, in quanto ci mancano le basi filosofico-religiose sottostanti questo concetto, estrapolato dal sanscrito.
L’uso che ne viene fatto in ambito di carte e Tarocchi è molto diverso da quello originario, e si riferisce a legami, obblighi, pesi o doveri che trascendono il tempo. (Il mio suggerimento è quello di cambiare proprio termine per non portarsi dietro tutte le sfumature legate alla parola “karma” che vengono solitamente ignorate ma che di fatto non possiamo prescindere, e parlare piuttosto di letture atemporali, fuori dal tempo. Riconosco che il termine karma sia più poetico e suoni meglio, ma è difatto utilizzato in maniera errata). A tal proposito vedere ad esempio W.C. Lammey.

LETTURA PSICOLOGICA: i Tarocchi possono anche essere letti da un punto di vista psicologico, in quanto ogni Arcano può riferirsi alle varie componenti psichiche, sia a livello di personalità che di percorso di vita. Per approfondire questo tema, suggerisco C. Widmann e C. Morel.

PSICOLOGICA (vedi lettura psicologica)

ORACOLI: gli Oracoli sono una tipologia di carte utilizzate per la divinazione ma anche per letture evolutive o creative. Non hanno una struttura fissa, possono presentare temi diversi, e la loro lettura dipende dal mazzo; ogni mazzo presenta le proprie specificità. Possono essere scritti o illustrati, e sono la tipologia di mazzo più “libera”, sia per struttura che per tipo di lettura.

SIBILLE: le Sibille sono un mazzo composto solitamente da 52 carte (ma ne troviamo anche a 32 o 36), a grandi linee simili agli Arcani Minori, con cui non presentano però una corrispondenza diretta. Sono divise per seme (fiori, quadri, cuori, picche) e la loro peculiarità è quella di avere illustrazioni correlate al loro significato, divenendo quindi un po’ meno “simboliche” dei Tarocchi, la cui lettura è un po’ più arzigogolata. Vengono chiamate anche “chiacchierine” o “pettegole” in quanto sono carte maggiormente incentrate sulla vita quotidiana, dunque più leggere e per certi versi più dettagliate.

Tra le varie tipologie di Sibille, uno dei mazzi più importanti è il Lenormand, che prende il nome da Marie Adélaide Lenormand  o “Mademoiselle Lenormand”, famosa cartomante del XIX secolo. Si tratta di un mazzo di 36 carte, ispirato a questa celebre cartomante.

STESA: per stesa si intende un determinato tiraggio di carte. Può riferirsi a una stesa interna a un consulto, di cui rappresenta l’unità minima, oppure può riferirsi a uno schema che si segue per la lettura delle carte.
Per intenderci: durante un consulto posso riferirmi alle carte che sono uscite dicendo ad esempio “nella prima stesa emerge che bla bla bla”. Oppure parlando con amic* lettor* possiamo ad esempio discutere delle nostre stese (intese qui come schemi) preferite per determinate domande.

TAGLIO: Quando si fanno le carte, c’è chi “taglia” il mazzo (ossia lo mescola e poi lo divide) e chi non lo taglia. Chi lo taglia, prima di dividerlo, può scegliere di estrarre la carta superiore che verrà chiamata “carta di taglio” e sarà usata come chiave di lettura della stesa. I significati attribuiti alla carta di taglio variano da lettore a lettore.

TAROLOGIA: la disciplina che studia i Tarocchi, la persona che studia i Tarocchi è un tarologo. Si tratta di un termine coniato da Jodorowsky, e che si riferisce allo studio dei Tarocchi su più livelli (simbolico, archetipico, storico, filosofico e così via).