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Iniziare a leggere le carte

PRIMI PASSI, consigli per chi inizia a leggere le carte.

Ho riassunto per voi gli step base da fare per iniziare a leggere le carte.

Foto di Lee Younghee

Purificazione: la purificazione di un mazzo intesa in senso stretto (con la luna, con gli elementi, con la salvia etc.) svolge due importanti funzioni.
– La prima è che “ripulisce” il mazzo dalle energie precedenti. Questo talvolta non è strettamente necessario ma altre volte – soprattutto se il mazzo è usato o è un mazzo di cui non conosciamo la storia – aiuta a fare tabula rasa e permette di avere un mazzo scevro da energie ambigue o comunque non nostre.
– La seconda, altrettanto importante se non addirittura più importante, è che (non tanto attraverso i rituali quanto attraverso l’intenzione che ci mettiamo) è un modo per creare un legame con il mazzo, e avere dunque delle carte in linea con noi e che ci “rispondono” meglio. Oltre alla purificazione, ci sono anche altri modi per connettersi con il proprio mazzo, e vanno dalla meditazione, al portarlo con sé per un po’, tenerlo sotto il cuscino etc.


La purificazione potete farla quando volete, personalmente la faccio se vengono toccati da altre persone (😅) o quando ci sono lune particolari (es. calante) o semplicemente mi va.
Per il discorso purificazione e connessione trovate maggiori approfondimenti qui.

Location: Le carte potete leggerle dove volete, l’importante è che sia un posto tranquillo dove sapete che non verrete disturbati. Questo è importante soprattutto all’inizio, poi in realtà si riescono a leggere anche in mezzo al casino, ma comunque la lettura viene un po’ penalizzata. A tal proposito, il mio setting personale prevede: seduta per terra, tavolo basso, foulard o base su cui appoggiarli (preferisco non poggiare le carte direttamente sul tavolo ma più per rispetto che per altro), e a fianco mi piace tenere i 4 elementi su un altro tavolo (io uso incenso/palo santo/salvia per l’aria, candela per il fuoco, ciotolina piena d’acqua e un sasso particolare per la terra), così da ricreare un ambiente quasi da meditazione, che mi permetta di rilassarmi ed essere più ricettiva.

Preparazione: prima di leggerle, assicuratevi di avere la giusta location, il giusto abbigliamento (essere comodi), il giusto stato d’animo (tranquilli). Personalmente preferisco meditare un pochino prima, o quanto meno fare un ciclo di almeno 5 minuti di meditazione sul respiro.

Stesa: il mazzo potete mescolarlo quante volte volete, la mia regola (ma è personale) è da 3 a 7 volte perché sono numeri a cui sono legata e considerati “magici”, però anche lì io vado con il flow quindi se mi sento di mescolarlo dieci volte, lo mescolo dieci volte. L’atto di mescolare il mazzo è importante (di fatto la lettura sta già iniziando), per cui mente sgombra, occhi anche chiusi se volete, e domanda già chiara in testa. Addirittura, se riuscite a visualizzare la domanda, partite già avvantaggiate.

Le stese base sono quelle a 1 o 3+1 carte. Le stese a una carta permettono di conoscere meglio le carte, consiglio di iniziare sempre a lavorare dagli Arcani Maggiori e poi includere anche i Minori. Una buona conoscenza dei Maggiori ci aiuta a capire meglio il funzionamento dei minori, a cui sono numerologicamente collegati.
La stesa a 3 può essere fatta in due modi.
Una volta mescolate le carte, potete già estrarle oppure potete “tagliare il mazzo”, ossia dividerlo in due mazzi e pescare da quello sotto. Se si fa così, solitamente si usa estrarre la prima carta prima del taglio (chiamata appunto “taglio”) che servirà a dare una chiave interpretativa alla stesa (e diventa una stesa 3+1)
Possono essere pescate in ordine o meno, dipende, sono metodi validi entrambi, che vale la pena sperimentare. Io li uso entrambi, a seconda di cosa voglio sapere. Solitamente vado in ordine; se però faccio ad esempio domande specifiche su me stessa a volte preferisco scegliere io le carte in base a quali mi richiamano di più.

Di nuovo: è importante avere chiaro come estrarrete le carte mentre mescolate, quindi decidete prima. Formulare bene la domanda è metà del lavoro.

Ci sono poi altri discori marginali, tipo quello delle mani con cui lavorare. La sinistra è considerata la mano magica, irrazionale etc per cui scegliere/prendere le carte con la sinistra equivale a lavorare con l’intuito, girarle con la destra equivarrebbe a interpretarle poi su più piani, quello intuitivo ma anche quello consapevole (per via dei simboli etc). Qui ne avevo brevemente parlato.

Su come leggere le carte, presto in arrivo un altro post specifico.

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