L’EVOLUZIONE DELLA LUNA
Di tutte le varie carte, questa è una di quelle che si è modificata di più. Attualmente i mazzi “classici” più utilizzati sono Marsigliesi e Rider Waite (e in misura minore, Thot). Nei primi due mazzi l’immagine è abbastanza simile, perché si rifà alla tradizione marsigliese di Dodal, Conver e altri: troviamo la luna, due cani (o un cane e un lupo) che ululano, un fiume, un gambero, due torri. I simboli in questa carta sono moltissimi, e meritano un approfondimento serio che vi presenterò prossimamente.
Semplificando comunque – e portandovi la mia visione – diciamo che la Luna rappresenta il fare i conti con il proprio inconscio, con i propri lati di luce e ombra, con quello che giace sotto la superficie. Amo questa carta perché è la carta del γνῶθι σαυτόν “conosci te stesso”. La luna guarda verso il proprio riflesso e il passato, ma è chiusa in sè, riflette. Le torri sotto di lei rappresentano il regno umano. I due cani (o un cane e un lupo) ululano alla luna, che non ne viene scalfita, in questa carta i silenzi sono più importanti dei suoni. Il gambero ha moltissime interpretazioni, una più bella dell’altra (si nutre, pulisce il nostro inconscio, come l’acqua) e si trasforma lasciando dietro di sè il vecchio sè.Ma non è sempre stata così. Questa illustrazione a mio parere azzeccatissima inizia a fine ‘700. Prima e in contemporanea, altre raffigurazioni si alternavano con questa, molto diverse e altrettanto affascinanti, ci porgevano diversi aspetti e sfumature della Luna. A voi le principali!
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