consultanti,  il viaggio del Folle,  significati carte

OMIODDIO, MI È USCITA LA CARTA DELLA MORTE!

Sfatiamo qualche mito! Nei Tarocchi non ci sono carte intrinsecamente negative, dipende tutto dal contesto esterno (la situazione) ed interno (noi).

E no, la Morte non è un cattivo presagio, sta a noi indirizzare positiviamente la sua energia. Ma vediamo meglio il significato di queste carte apparentemente più dark!

L’IMPICCATO

L’impiccato, Bosch

L’Impiccato invita a prendersi una pausa, guardare le cose da un’altra prospettiva e iniziare un lavoro su di noi stessi, in vista di future trasformazioni. 

È un momento di stasi, di immobilità di cui possiamo fare tesoro. Ci dà la possibilità di guardare le cose da un altro punto di vista, e di prepararci per quello che arriverà. Godiamoci questa passività, sfruttiamola fino all’ultimo. Se dovessimo trovare un altro nome a questo Arcano, sarebbe sicuramente la carta della Crisalide (suona già meglio, no?)

LA MORTE

La Morte, Bosch

La Morte suona così spaventosa che talvolta viene semplicemente chiamata L’Arcano senza Nome, per l’assenza di nome che talvolta lo accompagna (lo ammetto: a volte la chiamo anch’io così, per non spaventare inutilmente il consultante di turno). Questa carta è in realtà la carta della trasformazione e del rinnovamento. La morte del vecchio per il nuovo, la necessità di fare pulizia di ciò che non ci appartiene più, che ci tira verso il basso, per poter essere in grado di ripartire. Scegliere e discernere non è mai del tutto indolore, ogni scelta presa implica infinite altre scelte scartate. Ma non scegliere ci fa rimanere immobili (come l’Impiccato), di conseguenza dobbiamo avere il coraggio di lasciare il bozzolo per diventare farfalle.

IL DIAVOLO

Il diavolo, Bosch

“Attento a quello che desideri perché potrebbe realizzarsi”. La carta del Diavolo ci mette in guardia verso i nostri desideri inconsci. A volte quello che vorremmo non è quello di cui avremmo bisogno o che ci farebbe bene. Questa carta ha lo scopo di ricordarcelo. Non limita – la decisione è sempre nostra – ma ci avvisa, ci ricorda di rimanere liberi e di fare attenzione a non impantanarci in situazioni che potrebbero danneggiarci. Non solo: è una carta altamente pedagogica. Non possiamo infatti evolvere se non siamo consapevoli delle nostre debolezze.

LA TORRE

La Torre, Bosch

Spesso accompagnata da illustrazioni apocalittiche, la Torre è una delle carte più temute.

Suggerisce infatti “la liberazione di ciò che è nascosto”, il che può senza dubbio inquietare. Eppure, di nuovo, nulla di catastrofico, molto di necessario. La Torre ci insegna a lasciar andare, a non reprimere, a svelare. È una carta liberatoria, ad alta energia. Ci invita a trovare soluzioni scombinando gli elementi in gioco. In questo caso mi piace molto anche l’interpretazione di Jodorowsky: l’Arcano XVI è stato assimilato alla distruzione della torre di Babele, e per questo si è trascinato a lungo una fama poco lunsinghiera. Eppure se andiamo a leggere la storia di Babele secondo l’esegesi ebraica, vedremo che la distruzione della Torre era la soluzione al problema, non una sventura.

Come già scritto, i Tarocchi sono la storia di formazione, il viaggio del Folle. Difatti, se contestualizziamo queste carte vediamo meglio il loro reale messaggio.

Il nostro Matto (carta 0, 22) dopo aver iniziato il suo viaggio e incontrato diversi personaggi e vissuto altrettante situazioni, arriva al punto di dover fare i conti con se stesso. Dopo la Ruota della Fortuna, per lui inizia una nuova avventura, ancora più personale della precedente. Impara la resilienza (Forza), ma non basta, per procedere deve rinnovarsi. Si blocca, non sa più dove andare, ma è in questo suo blocco (l’Appeso, la Crisalide) che sta mettendo le basi per la sua trasformazione (la Morte, l’Arcano senza nome). Come abbiamo già detto, nessuna scelta è totalmente indolore, e a questa carta ne segue una di cura e guarigione (la Temperanza), in cui il Matto impara l’armonia e l’equilibrio, mette in pratica il discernimento appreso dalle carte precedenti. Non è finita però, perché dopo aver passato tutte queste tappe è il momento di fare i conti con i propri desideri, debolezze e tentazioni. Per potere procedere è necessario essere consapevoli anche dei propri lati meno nobili; se non siamo consci dei nostri punti deboli come potremmo evolvere, comprendere il Mondo, e avere compassione delle debolezze altrui? (il Diavolo) 

Una volta compresi i propri limiti è il momento di andare oltre, e in questo giunge l’aiuto della Torre. Dobbiamo far crollare ciò che non è più funzionale al nostro sviluppo, ricominciare a costruire con le nuove consapevolezze a nostra disposizione. In questo ci guidano le Stelle (sogni, speranze) che ci faranno luce nei meandri ancora poco illuminati dalla Luna (inconscio), fino a giungere al Sole (vittoria), Giudizio (karma) e infine il Mondo (perfezione), dopo cui ritroviamo l’Arcano 0/22, che è ora un Matto 2.0, consapevole, vissuto e pronto a ricominciare il ciclo per progredire nella sua evoluzione.

© Aganis Tarot – Gipsy Café 2020 – 2022. All rights reserved.