IL VIAGGIO DELL’EROE (1° parte)

Sapete che cos’è il monomito o viaggio dell’eroe?

In letteratura comparata e altre discipline, il monomito è considerato il modello base di varie storie, leggende, tradizioni, miti in cui troviamo un eroe che inizia un’avventura, affronta degli ostacoli, ha momenti di crisi, ma alla fine vince, tornando poi a casa trasformato.

Non è solo la struttura alla base di molte favole, tradizioni e addirittura film, ma è di base il percorso di formazione di ognuno di noi verso l’autorealizzazione.

Sorpresa: i Tarocchi e il viaggio del Folle ricalcano proprio questa struttura. 

Si tratta di un discorso molto affascinante ma anche lungo e approfondito, di cui parleremo un post alla volta.

Diversi studiosi hanno approfondito questo “mito archetipico”, da Campbell (1949) che per primo ne coniò il nome, ad Adams Leeming (1981), Cousineau (1990) fino ad arrivare a Vogler (2007), uno sceneggiatore contemporaneo che ha raffinato le prime teorizzazioni adeguandole alle favole e film dei giorni nostri.

Il viaggio dell’eroe è importante perché coinvolge archetipi universali, che si ritrovano in un modo o nell’altro nella vita di ognuno di noi. Capire dove siamo, e cosa stiamo facendo, è importante per capire cosa ancora dobbiamo fare.

Osserviamo per esempio le prime 10 carte del mazzo. Vedremo che ognuna ha un ruolo in quanto archetipo (segnato in viola, ad esempio il Mago è il nostro trickster), un “ruolo narrativo” (ad esempio il Mago rappresenta la chiamata all’avventura), e talvolta un ruolo psicologico (il Mago può rappresentare jungianamente parlando un Animus, per esempio, ossia il lato maschile presente nelle donne.)

Se pensiamo a qualsiasi mito, fiaba, favola, ma anche film di Hollywood o semplicemente la nostra vita, vedremo che tutti hanno in comunque situazioni e personaggi, seppur declinati in maniera differente.

Per la seconda parte click!

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