Gli Arcani Maggiori in pillole

Gli Arcani Minori in Pillole 🙂 se cliccate sul nome corrispondente potete visionare anche l’approfondimento completo, dove presente.

IL MATTO

Il Matto è una carta speciale. Non solo infatti è l’unico Arcano Maggiore non numerato (a volte compare prima del Mago, a volte dopo il Mondo), ma è anche il protagonista del “viaggio di formazione” raccontato dai Tarocchi, che rappresenta un po’ il cammino verso la consapevolezza di ognuno di noi.
Il Matto ha in sé il seme di tutto, del bene e del male, dell’inizio e della fine, del maschile e del femminile. Ha in sé “il tutto”, ma è un tutto che vaga ancora nel caos, nella confusione, per poter progredire ha bisogno di scegliere, di de-cidere (tagliare via il superfluo), e incanalare l’enorme potenziale di cui è dotato in una e un’unica direzione.
Libertà, viaggi, giovinezza, immaturità, caos, energia primigenia, fortuna, entusiasmo, eccessi, sono solo alcune delle molte sfaccettature, tutte collegate, che questa carta suggerisce. È una carta liquida, muta a seconda delle carte vicine, da sola ci dà principalmente “un’attitude”, che va poi sviluppato a seconda degli altri elementi presenti.
Astrologicamente è collegato a Urano, e come lui ci sprona ad andare oltre, a sviluppare al meglio la nostra unicità, a oltrepassare i condizionamenti sociali, a imparare quando necessario a infrangere le regole, a rivoluzionare un qualche aspetto della nostra vita. Ci chiede di imparare a bilanciare gestire, scegliere cosa fare con questa energia, che se mal incanalata può rivelarsi distruttiva o portarci troppo distante.

IL BAGATTO (o IL MAGO)

Il Mago è la prima carta dei Tarocchi. Viene raffigurato assieme ai 4 elementi, che sta imparando a controllare. Rappresenta l’energia creatrice e prospetta nuove opportunità da cogliere. È la carta del “tutto è possibile”, della potenzialità e della comunicazione.

Il Mago (o Bagatto, da bagatella, gioco di prestigio, in francese bateleur, giocoliere, ciarlatano) è tuttavia una figura ambigua, un trickster, che talvolta accorre in aiuto, come Prometeo, portando il fuoco; alle volte è ingannatore e manipolatore. È legato a Mercurio e alla comunicazione.

Se pensiamo al Viaggio del Folle, possiamo leggerlo in molti modi. É una persona che ha incontrato? O una situazione in cui si è trovato? Cosa insegna l’esperienza del Bagatto?

LA PAPESSA

La Papessa è la prima carta prettamente femminile che troviamo nei Tarocchi. È la depositaria dei misteri femminili, rappresenta una femminilità soprattutto passiva (a differenza dell’Imperatrice), dedita alla conoscenza e alla saggezza interiore. Guardiana dell’inconscio e della spiritualità, ci ricorda di fare attenzione ai sottesi, di guardare oltre e, soprattutto, di guardarci dentro. Non è una carta di azione bensì di meditazione, nel senso etimologico del termine, ossia quello di misurare con la mente, volgere nell’animo e – al negativo – tramare. Guarda indietro per poter guardare avanti, è ricettiva e intuitiva, ha un’energia lunare e incarna una delle possibili sfaccettature dell’Anima.

L’IMPERATRICE

L’Imperatrice è l’altra medaglia del femminile. Complementare alla Papessa, l’Imperatrice crea. Rappresenta l’abbondanza, la fertilità, l’azione. Se la Papessa è gestante, l’Imperatrice è madre, se la Papessa è passiva e accoglie, l’Imperatrice è attiva e plasma, genera, inventa. È la vita nella sua totalità, nascita, crescita, morte, rigenerazione. È seduttrice e amante, madre e nutrice, entusiasta e vitale. Bilanciatrice delle energia, per gli uomini è l’Anima, il lato inconscio femminile.

L’IMPERATORE

L’Imperatore è il IV Arcano Maggiore, è una carta forte, incarna il Potere declinato in diverse sfumature. Sono la determinazione e la perseveranza volte e al conseguimento di uno scopo, è protezione, solidità e concretezza. È ambizione, superiorità, disciplina. La vittoria della ragione sui sentimenti. Può talvolta rappresentare la figura paterna o far riferimento a un capo, o comunque qualcuno che percepiamo “superiore”.

IL PAPA

Il Papa (o Ierofante, “colui che spiega le cose sacre”, così era chiamato il sacerdote supremo dei misteri eleusini), è l’interprete e la guida tra il mondo terreno e quello celeste, il mediatore tra sacro e profano, il mentore. Il quinto arcano, carta del Toro, è legato alla Terra, ai valori, alla tradizione – e spesso alle istituzioni. Come altre carte anche qui l’animo ambivalente è piuttosto evidente: se infatti da un lato abbiamo una guida tra uomo e divino, un maestro di fiducia che ci conduce verso la conoscenza, dall’altra questo amore per i propri valori può talora sfociare in un sistema rigido, castrante e freddo. Come sempre, l’equilibrio è nel mezzo.

GLI AMANTI

Gli Amanti, o l’Innamorato, è la carta del libero arbitrio; è al contempo una carta di scelta e di sintesi degli opposti. Vi è la necessità di imparare a mediare, unire, tra bene e male, maschile e femminilema soprattutto tra i lati diversi del proprio Io.

IL CARRO

Il Carro è la carta della vittoria e dell’azione. 
Per vincere è necessario affrontare le sfide senza fuggire. Rappresenta l’azione nel mondo, la conquista, il successo, il riuscire a oltrepassare i limiti. Come la mitologia insegna, non bisogna però peccare di tracotanza.

LA GIUSTIZIA

La Giustizia è la carta che ci parla degli effetti delle azioni passate sul presente, si raccoglie ciò che si ha seminato. È il primo Arcano che ci guarda dritto negli occhi. Negli accessori e nei colori si presenta come il punto di incontro tra attivo e passivo, tra divino e umano, tra spirito e materia. È la carta del bilancio, della stabilità, della saggezza, dell’armonia. 

L’EREMITA

L’Eremita è un ricercatore, un esploratore del mondo esterno riflesso dentro di noi, a indagare la profondità delle cose. La solitudine è necessaria per conoscere e conoscersi a fondo.

LA RUOTA DELLA FORTUNA

Ciclicità, movimento, cambiamenti, come diceva Eraclito panta rei, tutto scorre, tutto cambia e si modifica, e non ci si può immergere due volte nello stesso fiume perché nel frattempo sia noi che il fiume siamo cambiati. La ruota della fortuna invita a prendere le occasioni al volo, a essere pronti per nuovi cicli, cambiamenti. Andare con il flow.

LA FORZA

La Forza di cui parla questo Arcano è la forza d’animo, la forza di volontà. La donna raffiugurata in questa carta mentre doma un leone (simbolo della forza fisica, ma anche del lato nostro umano più “animale”) indossa abiti rossi (rappresentati la vita e la dinamicità) e blu (spirito e intelletto). Questa carta invita quindi a incanalare l’energia che c’è dentro di noi verso propositi positivi e a vincere le battaglie con intelligenza a forza d’animo.

L’APPESO

La carta dell’Appeso è una carta molto interessante, che presenta molte sfaccettature. È una carta che parla di immobilità, ma invita a farne tesoro, a sfruttarla come momento di preparazione. L’immobilità dunque è solo apparente ed esteriore, l’interno è in fermento, proprio come una crisalide che si prepara a divenire farfalla. Ma questo Arcano non si ferma qui, ci insegna anche a far tesoro delle situazioni negative, che talvolta ci permettono di guardare le cose da un altro punto di vista.

LA MORTE

Ed ecco, la temutissima carta della morte. Se ci fate caso, come nel caso della Torre, il fattore che spaventa è quello del cambiamento.
Infatti di per sè, la carta della Morte non è una carta negativa, ma anzi, è la carta della trasformazione.

Segue infatti l’arcano dell’Appeso, la nostra crisalide, che deve diventare farfalla. La vita del bruco è infatti terminata, ma una nuova, data dal cambiamento, è iniziata.
La Morte non è la fine ultima, bensì la fine di un ciclo. Ogni carta porta con sè una saggezza particolare, quella della Morte è quella di lasciare andare ciò che è stato, ed essere pronti per quello che verrà. Se è una carta talvolta dolorosa lo è perché non sempre è facile lasciar andare, cambiare può far male.
Ma nel momento in cui capiamo che è indispensabile per la nostra evoluzione, e che questo Arcano non è una minaccia ma un consiglio, che ci sta semplicemente dicendo di lasciar andare ciò che è finito, vuoto, ci tira indietro, di non aggrapparci a ciò che è andato, ma di cambiare, rinascere, trasformarci, abbracciare una nuova vita.

LA TEMPERANZA

La Temperanza, la carta che segue l’Arcano della Morte o della Trasformazione, è una carta che ci parla di molte cose. Ci invita a trovare un nuovo centro a seguito della trasformazione avvenuta con l’Arcano XIII; ma è anche la carta dell’armonia, della guarigione, della fortificazione. È una carta tranquilla ma sotto le cui braci brucia ancora il fuoco, porta con sè molte qualità positive. Entusiasmo, quiete dopo la tempesta, pace; il tutto in modo assolutamente non statico ma anzi, dato dal dinamismo del fuoco, non per niente è legata al segno del Sagittario.

IL DIAVOLO

La carta del Diavolo è uno specchio, che invita a guardarci dentro, a esplorare i nostri abissi e a conoscere le nostre ombre. È una carta difficile, perché ci mette a contatto con la nostra parte peggiore – eppure necessaria. Ogni luce porta con sè l’ombra, e questa è importante per comprendere meglio la luce. Non dobbiamo quindi temere questa carta, ma conoscerla, ascoltarla, essere consapevoli dei nostri limiti e capire quando i nostri desideri inconsci sono volti a farci crescere o a distoglierci dal nostro percorso di vita.

LA TORRE

Originariamente collegata alla torre di Babele, l’Arcano XVI viene spesso visto come un Arcano di punizione divina ad atti di hybris (tracotanza e arroganza verso la divinità e il destino). L’archetipo della Torre come dimostrazione di potere, è attestata in diversi tempi e diversi culture. La punizione del Fato all’ambizione sfrenata, è senz’altro una delle sfumature di questa carta, ma certo non la principale. Se andiamo a vedere l’esegesi ebraica della distruzione della Torre, apprendiamo però che questa più che una punizione era una soluzione al problema.
Così, i cambiamenti improvvisi, che spesso arrivano a destabilizzare i nostri piani, non sono necessariamente delle punizioni, ma possono essere anzi delle benedizioni. La Torre è la carta della tempesta, certo, magari distrugge parte del raccolto, ma in compenso ci libera la strada. È infatti anche una carta di liberazione, che ci insegna a lasciar andare, a non reprimere, a svelare ciò che è nascosto. È un fulmine a ciel sereno che ci fa cambiare rotta, come già detto cambiare non è mai facile ma talvolta è necessario, e ci porta verso nuove possibilità che prima nemmeno mai immaginavano. La sua connotazione negativa appare proprio quando rifiutiamo il cambiamento, ci arrocchiamo nella nostra torre, andando contro il naturale fluire delle cose. Quando le nostre difese diventano inadeguate e invece di cambiarle, ci ostiniamo a ripetere vecchi errori e non andare avanti.È una carta ad alta energia – la Torre archetipicamente è anche un simbolo fallico, dunque legato all’azione, al cambiamento, alle potenzialità. Anche sul piano spirituale ci parla di un’epifania, un risveglio, un’illuminazione. Psicologicamente è la rottura dell’Ego, la sconnessione con il Sè, che va ritrovata, ricostruita in modo diverso. Numerologicamente il 16 è legato al 7, il Carro, la carta dell’azione, della vittoria dopo la battaglia.

LA STELLA

L’immagine raffigura una donna in contatto con il cosmo e con la Natura; l’atto di versare simboleggia il movimento, il cambiamento, l’acqua è simbolo di purezza, purificazione ma anche saggezza. I seni nudi sarebbero un rimando alla via Lattea, dunque al Cosmo. La donna ha un piede sul terreno (ci dice di lei che è pratica, con buon senso, realista) e un altro immerso nell’acqua (ma sogna, è anche intuitiva). L’uccello sull’albero (un ibis? una fenice? dipende dalle illustrazioni) ci parla di speranza, rinascita. Le 7 piccole stelle nel cielo rimandano al Carro (vittoria, trionfo), l’8 stella – che a me piace immaginare come stella polare, stella guida – ci rimanda all’Arcano della Giustizia, il numero 8 infatti. Non è peraltro un caso questo, visto che la numerologia stessa della carta (1+7) ce la rimanda.

LA LUNA

La Luna è il XVIII Arcano del mazzo, è il momento in cui il nostro eroe (il Matto) dopo aver superato diverse sfide deve affrontare quella più complessa: fare i conti con se stesso. Siamo dunque di fronte a una delle carte più introspettive del mazzo, alla carta del γνῶθι σαυτόν “conosci te stesso” di apollinea memoria.
Questa carta è un viaggio nel viaggio, un viaggio nei nostri abissi, nelle nostre ombre, nel nostro inconscio. Non possiamo mentire, alla carta della Luna, perché è un Arcano che ci mette dinnanzi al nostro vero Io.
La luna, illuminata dal sole, si riflette nello stagno. Due cani – preferisco pensarli lupi – ululano alla luna, affascinati. Ululano ma il loro ululare è totalmente inutile, la Luna non li guarda. Ululano per ritrovare il loro branco, per ritrovarsi. Ma il dettaglio più sorprendente è il gambero. Che ci fa lì? Senz’altro pulisce e purifica le acque, come molte interpretazioni suggeriscono, ma non solo. Un pescatore mi raccontò una volta della muta dei gamberi, che sorprendentemente, è associata alle fasi lunari! I giovani gamberi fanno la muta (si rigenerano) soprattutto in luna nuova. Non solo loro, la Luna influenza gran parte della nostra realtà. Gli animali, le maree e anche noi.
Anche noi siamo acqua, siamo tutti soggetti alle influenze lunari; influenze passive ma reali. Questa carta ha davvero molto da dire, ma il succo sta nel ricentramento, nello scavare nell’inconscio fino a ritrovarci ed essere in grado di cambiare, come il gambero, come le maree.

IL SOLE

C’è un proverbio Maori che dice “Rivolgi il viso verso il sole e le ombre cadranno alle tue spalle”, e con la carta del Sole è proprio così. La luce arriva per rischiarare, illuminare, sciogliere i dubbi. Si tratta di una carta che “scopre” le altre carte in tavola, dà una sferzata di ottimismo al motto di “tutto è possibile”.
Legato alla figura paterna (non per niente i bambini disegnano il Sole in base a come vedono il padre), alla fiducia (le cose sono davvero come sembrano) e alla Ragione, all’apollineo, questo Arcano è attivo, pura azione, puro fuoco come la stella che rappresenta.
Numerologicamente ci avvisa che un ciclo si sta concludento e uno nuovo sta per iniziare, ma sotto la migliore stella che potessimo sperare.

IL GIUDIZIO

La carta del Giudizio Universale – o dell’Angelo – è una carta dinamica, che ci porta nuove possibilità, nuovi inizi, nuove occasioni.
Nelle raffigurazioni più tradizionali della carta troviamo infatti la simbologia della Resurrezione, dove una nuova possibilità, intesa come nuova vita, viene concessa; e Michele – come Maat- pesa le azioni degli uomini. Questa carta è collegata anche a Hermes, divinità psicompompa e portatrice di messaggi.

IL MONDO

L’ultimo Arcano Maggiore è l’Arcano dell’eroe che dopo molte peripezie torna a casa, del Matto che completa il suo viaggio. Un ciclo si chiude, un altro sta per aprirsi.

Il Mondo è un Arcano di realizzazione dei propri sogni, obiettivi raggiunti, armonia (ri)trovata. Si tratta di una carta lenta ma costante, che porta alla mèta.